Verso l'Urban Center



URBAN CENTER - CASA DEL MUNICIPIO XIV 
" CENTRO PERMANENTE DI GRAVITA' URBANA " .
Un percorso di partecipazione e di accompagnamento alla CARTA dei VALORI della CONFERENZA URBANISTICA del Municipio XIV


Dalle 17 alle ore 19 e 30 si è concluso nei locali della Stazione di Ottavia il primo WORLD CAFE', una formula di confronto ed elaborazione inclusiva. Hanno partecipato tutti gli invitati (con qualche sostituzione) più altri cittadini intervenuti spontaneamente. In un' atmosfera pacata all'interno di un contesto conviviale (con caffè, bibite e dolci preparati in casa), sono stati allestiti quattro tavoli di discussione aperta, ciascuno con un facilitatore che faceva da "padrone di Casa" (Tutor civici della Conferenza Urbanistica).
Hanno partecipato i Tutor istituzionali (i consiglieri Modoni, Portaro, Colabello) e l'assessore Cecera delegato per la Conferenza Urbanistica del XIV Municipio. A turno tutti i partecipanti hanno risposto alle domande ruotando sui quattro tavoli. Una sperimentazione innovativa riuscita. Le conclusioni del lavoro sull' URBAN CENTER - Casa del Municipio saranno pubblicati dai facilitatori nei prossimi giorni e dovranno tener conto di circa 140 (cento quaranta) interventi dei convenuti . Si ringraziano i consiglieri Bravi e Accorinti per la partecipazione. Si ringrazia l'assessore Marco della Porta ( a cui si mandano auguri di pronta guarigione) per l'impegno nei confronti di RFI per ottenere i permessi ad utilizzare i locali della Stazione di Ottavia. Si ringrazia il Presidente del Comitato di PianSaccoccia per la organizzazione della stigliatura da meeting.













RELAZIONE TAVOLO: DOVE LOCALIZZARE L’URBAN CENTER
Nel tavolo si è affrontato l’ASPETTO FISICO dell’U.C., quasi per delinearne contorni e immagine, solo nella fase finale si è accennato alla SEDE "VIRTUALE" al luogo nella rete dove poter far confluire energie, pensieri e proposte. Il tema dei contenuti del sito internet potrebbe essere oggetto di ulteriori approfondimenti.
CARATTERISTICHE: luogo con forte connotazione simbolica, edificio con “qualità architettonica”, luogo che i cittadini del Municipio identifichino come valore della identità culturale collettiva. E’ stato descritto dai partecipanti al tavolo come un luogo in cui si svolgono attività istituzionali, in cui la società civile si esprime ed anche un luogo ricreativo (dalle entrate dell’attività di un bar si possono ricavare fondi per svolgere attività). Il carattere propositivo dell’U.C. è stato evidenziato anche nella funzione di laboratorio di idee, con possibili spazi di coworking, flessibili, propositivo ed inclusivo, uno luogo aperto con spazi per l’incontro.
POSIZIONE: Sicuramente vicino alla sede del Municipio, ma con un ruolo ben definito di terzietà rispetto all’Amministrazione di prossimità. Da qui si è ipotizzato sia uno spazio all’interno della Centralità Urbana di S. Maria della Pietà (per qualità architettonica, per storia e perché è il “centro storico” del nostro municipio, domani comune metropolitano, sia uno spazio all’interno del forte Trionfale sulla scorta del possibile prossimo trasferimento della sede del Municipio in quel complesso.
ATTREZZATURE: Fondamentale che l’edificio sede dell’U.C. sia sostenibile dal punto di vista energetico (impianto fotovoltaico e solare termico), efficiente, attrezzato con Wi Fi e con postazioni PC. Anche dal punto di vista dell’accessibilità deve essere completamente privo di barriere architettoniche e facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici e le bici. Dotato di spazi di differente dimensione per ospitare piccoli incontri o più grandi convegni, potrebbe essere realizzato con l’obiettivo di offrire spazi flessibili in grado di adattarsi alle esigenze scaturite dalle attività ipotizzate.
SUCCURSALI: la carenza di spazi “pubblici” e la voglia di incontro, partecipazione e confronto della società civile ha generato l’ipotesi di “succursali” dell’U.C., spazi nelle varie zone del Municipio in cui sia possibile sviluppare i temi a scala più ravvicinata del quartiere, per poi confluire con istanze più allargate nell’U.C. Municipale.


RELAZIONE TAVOLO: QUALE STRUTTURA DI GESTIONE E QUALI RISORSE FINANZIARIE
In un ampio confronto nei quali sono state raccolte opinioni e proposte di 24 partecipanti in rappresentanza di Associazioni e cittadini del Municipio, si è cercato di focalizzare sia la natura giuridica che l’eventuale struttura di gestione dell’Urban Center che la modalità di raccolta delle risorse finanziarie necessarie per sostenere la vita della stessa struttura.
La quasi totalità degli interventi ha condiviso l’idea che l’Urban Center sia un organismo a carattere squisitamente pubblico, avendo funzioni primarie proprie dell’istituzione pubblica quali quella di informazione e divulgazione dei progetti di trasformazione urbana, di organizzazione e gestione del processo partecipativo dei cittadini, funzioni peraltro già previste e sancite dalla delibera n.57 del 02/03/2006 di Roma Capitale denominata “Regolamento di partecipazione dei cittadini alla trasformazione urbana”.
Allo stesso tempo, vista la fondamentale funzione di luogo di incontro e di proposta delle associazioni della società civile e dei cittadini nel senso più ampio, che vuole arrivare alla possibilità di coinvolgimento fattivo anche del singolo abitante e soprattutto a far crescere la possibilità di confronto tra istituzioni e cittadini, riavvicinando entrambi attraverso un processo democratico di proposta condivisa, si è focalizzata l’esigenza che questa struttura, l’Urban Center appunto, sia controllata da un Consiglio Direttivo nel quale la maggioranza dei componenti sia scelta tra esponenti non appartenenti ai partiti o movimenti squisitamente politici che partecipino alle varie competizioni elettorali e sia bensì aperto a professionalità tecniche e scientifiche che possano contribuire ad un’analisi attenta e costruttiva delle varie proposte che perverranno da parte sia di operatori economici, sia dell’amministrazione pubblica, sia dal singolo cittadino o da associazioni di cittadini.
Un esempio potrebbe essere rappresentato dal Regolamento di attuazione adottato dal Comune di Ferrara per il proprio Urban Center previsto dal regolamento edilizio di quel comune, che prevede all’art. 3 un Comitato Partecipativo che organizza e gestisce tutta l’attività di partecipazione composto da 12 membri, in rappresentanza delle organizzazioni economiche e sociali presenti sul territorio, i componenti della Consulta per l’edilizia ed il territorio, le Associazioni dei cittadini, l’Università, il Consiglio circoscrizionale e presieduto dall’Assessore competente per la materia in discussione.
Tale Comitato potrebbe dunque essere composto da 8/9 membri della Società civile e da 3/4 esponenti del Consiglio Municipale.
Stabilito dunque che l’Urban Center assolve prioritariamente ad una funzione pubblica, ne consegue anche che le risorse finanziarie che coprano perlomeno i costi principali necessari alla vita dell’Urban Center debbano essere necessariamente pubblici.
Innanzi tutto si deve osservare che nella stessa delibera n.57/2006 citata il Comune di Roma Capitale ed i singoli Municipi avrebbero già dovuto creare appositi uffici denominati Casa della Città e Casa del Municipio nei quali si sarebbero dovuti rendere disponibili alla cittadinanza sia i materiali e la documentazione informativa relativa ai Piani di Programma che a qualsiasi altro intervento di trasformazione urbana, sia del personale tecnico in grado di illustrare e divulgare tali Piani.
Inoltre tali uffici avrebbero dovuto promuovere ed organizzare tutti i contributi partecipativi previsti dal Regolamento avvalendosi della collaborazione sia dei laboratori territoriali e di quartiere che di altre strutture associative, assicurando contemporaneamente la diffusione a mezzo Internet, sia con pubblicazione sul sito di Roma Capitale che creando postazioni telematiche all’interno del sistema delle biblioteche del Comune che nelle “piazze telematiche “ previste nei “contratti di quartiere”.
Ne consegue pertanto che nel bilancio di Roma Capitale e dei vari Municipi debba obbligatoriamente essere prevista una spesa per l’attuazione di tale struttura.
Sempre il Regolamento di cui alla delibera 57/2006 prevede la Progettazione Partecipata, le cui attività “potranno svolgersi mediante l’organizzazione di incontri, forum, laboratori di quartiere e territoriali, utilizzando metodologie appropriate, personale specializzato interno o se necessario esterno all’Amministrazione Comunale ed il supporto tecnico della Casa della Città”.
Su questo punto probabilmente occorrerà fare uno sforzo collettivo per recuperare ulteriori risorse economiche, di modo che le attività dell’Urban Center-Casa del Municipio non siano ridotte in caso di insufficienti fondi messi a disposizione dall’Amministrazione Comunale.
Nel corso dei lavori del 1° World Cafè sono state avanzate diverse ipotesi su come finanziare la struttura in aggiunta ai fondi pubblici che dovrebbero essere istituzionalmente previsti nell’ambito del bilancio capitolino e del Municipio ed esattamente:
1. Ricorso a finanziamenti da parte dell’Unione Europea, con fondi che sono già espressamente previsti per favorire le strategie e gli strumenti utili alla trasformazione delle città
2. Raccolta di fondi volontariamente donati dai cittadini.
3. Servizi ed attività integrative e collaterali dell’Urban Center, forniti a pagamento ai cittadini e i cui proventi siano destinati ad integrare i fondi pubblici
4. Istituzione di una apposita tassa obbligatoria per tutti i cittadini abitanti e/o residenti nel territorio del Municipio.
5. Raccolta da istituzioni private quali fondazione bancarie, assicurazioni ed operatori economici che abbiano tra i propri obbiettivi quello di finanziare interventi con finalità sociale.
In conclusione la Casa del Municipio-Urban Center deve essere uno strumento istituzionale con funzione pubblica, ma gestito da un organismo misto nel quale ci sia una prevalenza di rappresentanti delle Associazioni e dei Cittadini. Per questo dovrebbe vivere grazie a finanziamenti pubblici che dovrebbero coprire al 100% i costi della struttura e delle attività di base, finanziamenti integrati ove necessario con fondi raccolti anche tramite i privati. In ogni caso occorre che sia garantita, attraverso adeguati meccanismi di salvaguardia, l’assoluta indipendenza dell’organismo sia da ingerenze private che pubbliche.
Quale personale contributo voglio ricordare a questo proposito l’assoluta necessità della costituzione di un apposito “Albo delle associazioni e dei Comitati dei cittadini”, peraltro anch’esso già previsto dalle attuali norme, che garantisca la massima trasparenza ed informazione dei soggetti che parteciperanno a qualsiasi titolo alla gestione ed alla attività della Casa del Municipio Urban Center.
Gian Luca Riparbelli
Presidente del Comitato di Quartiere di Pian Saccoccia

RELAZIONE TAVOLO: CHI SONO GLI ATTORI DELL’URBAN CENTER
La domanda posta in questo tavolo era fortemente correlata alle FINALITA’ dell’Urban Center e di conseguenza al ruolo giocato da ciascun protagonista .
Filo conduttore di ciascun gruppo è stata la richiesta di una maggior democrazia, intesa come TRASPARENZA e INFORMAZIONE. Questi due elementi sono in realtà già previsti, normati ampiamente e affrontati in teoria, ma è evidente che, se vengono invocati a gran voce, non trovano spazi concreti di espressione.
Come elemento comune tra i tavoli è emersa quindi la necessità di un DIALOGO COSTANTE tra istituzione e cittadinanza, in ENTRATA e USCITA, dove l’amministrazione si faccia carico di:
- rendere accessibile la documentazione (progetti, delibere ecc),
- accompagnare le osservazioni e proposte, fornendo anche il supporto tecnico perché siano formulate in modo giusto,
- prendersi l’ impegno a considerare gli elaborati
- motivare infine le proprie decisioni
Se da una parte si rende necessario REGOLAMENTARE le relazioni che intercorrono tra i vari attori, dall’altra però si ritiene utile che questo spazio possa essere abbastanza libero e autogestito, per ALLARGARE la PARTECIPAZIONE il più possibile, per creare una sorta di LABORATORIO di DEMOCRAZIA, uno spazio dove le diverse esperienze si possano incontrare e mettere a fattor comune le proprie conoscenze e idee.
ATTORI protagonisti sono indicati quindi i cittadini organizzati in associazioni, che sappiano trovare una forma comune di rappresentanza per la gestione dello spazio in accordo con l’amministrazione, allargando però ai singoli cittadini, ai tecnici, a tutti coloro che a vario titolo possono di volta in volta essere interessati ad affrontare un determinato argomento.
Si rende necessario individuare una forma organizzativa che pur rispettando l’autorevolezza dei soggetti più attivi e rappresentativi , lasci sempre la porta aperta a nuovi contributi dei singoli, siano essi semplici abitanti, professionisti, soggetti del territorio.
A questo fine l’assunzione di RESPONSABILITA’ a ROTAZIONE potrebbe essere la forma più duttile e utile.